giovedì 12 dicembre 2013

ANGOLO DI MONDO - Always win




                                                                   
   Giulia Riccioni © All rights reserved

lunedì 7 ottobre 2013

Slightly out of focus




ROBERT CAPA Slightly Out Of Focus


Ho la giornata libera e non ho piani su come spenderla. Per strada mi passa accanto un autobus e guardo di sfuggita il poster pubblicitario attaccato su un lato, mi rigirò, qualcosa aveva attirato la mia attenzione : 'Robert Capa in Italia 1943 - 1944'. Conosciuto solo di nome, non avevo ancora mai avuto l’occasione di vedere le sue foto, pensai che non ci sarebbe stato modo migliore per spendere la mia giornata libera! Direzione Piazza Navona, eccomi all’interno di Palazzo Braschi dove scopro un mondo di immagini che mi trasmettono un senso di ammirazione crescente, foto dopo foto. Più vado avanti nel percorso e più sale la curiosità di passare nella sala successiva per scoprire quella nuova dimensione ed abbandonarmi alle emozioni che mi infondono quelle sue bellissime foto.  Belle, proprio belle. Non avevo aspettative quindi era difficile rimanere delusi, ma mai mi sarei aspettata di uscire completamente conquistata, mi sono interamente arresa alla sincerità e alla semplicità delle foto di Capa, ma soprattutto alla loro spontaneità. Eppure, in fondo, per me Capa è uno sconosciuto, non conosco nulla di lui, della sua storia, così decido di comprare il libro scritto da Capa stesso, 'Slightly out of focus' (Leggermente fuori fuoco), un libro in cui fa ciò che fa con le foto, ovvero scrivere la verità. Di origini ungheresi si trasferisce a Parigi e là inventa se stesso, Robert Capa, un fantomatico prestigioso fotografo americano molto apprezzato da numerosi redattori. Diventato davvero famoso però, Capa esce allo scoperto ed inizia i suoi appassionati e approfonditi reportage. Fotografa cinque guerre e fonda la magnum insieme a Henri Cartier-Bresson ed altri amici fotografi. Secondo John Steinbeck “Le sue foto non sono incidenti. L’emozione che contengono non arriva per caso. Capa era in grado di fotografare il movimento, l’allegria e lo sconforto. Era in grado di fotografare il pensiero.

domenica 4 agosto 2013

BASILICATION

MATERA

MATERA



MATERA

MATERA

MATERA

BERNALDA

BERNALDA

BERNALDA

Giulia Riccioni © All rights reserved

mercoledì 20 febbraio 2013

sabato 3 novembre 2012

TUSCANIA ISN'T LOSING ITS RELIGION





TUSCANIA. Un tuffo nel passato tra colline verdi e mura medievali. In cima ad una collina si staglia la chiesa romanica di San Pietro, scenario di molti film che hanno scritto la storia del cinema italiano e straniero, tanto per citare alcuni esempi "L'armata Brancaleone", "Otello" di Orson Welles, "Romeo e Giulietta" di Zeffirelli e "Lady Hawke". L'interno della chiesa spiazza per la sua semplicità intrisa di varie influenze romaniche, bizantine e medievali risalenti ad epoche diverse. Provare l'emozione di entrare nella chiesa è stato possibile solamente grazie al merito dei volontari che ogni giorno, mattina e sera, aprono e chiudono la chiesa, gestiscono il flusso dei turisti e mantengono pulita la chiesa, senza ricevere niente in cambio (solo un piccolo contributo annuo) se non la gratitudine dei turisti. La cripta sottostante merita altrettanto di essere vista. ATTENZIONE : dentro la chiesa non è possibile fare foto senza la previa autorizzazione del comune, quindi se siete interessati a visitare il posto assicuratevi di poter ottenere prima un'autorizzazione. La vita a Tuscania è scandita dalle semplici abitudini di tutti i giorni. Nel centro storico del paese c'è la percentuale più alta di chiese che mi sia mai capitato di incontrare. Ma del resto una storia come la sua non si può certo cancellare in un paio di secoli.


Giulia Riccioni © All rights reserved

Visualizzazioni